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CULTURA ALIMENTARE
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Frutta e verdura di stagione, ecco perché
Le fragole a Natale sono proprio “out”. Non tanto per una questione di moda, quanto per una nuova esigenza di consapevolezza ambientale delle persone. E per questione di gusto.
I vegetali coltivati e raccolti nella giusta stagione di crescita possono vantare diverse ragioni dalla loro. Sono più saporiti, più sani, più ricchi di nutrienti, meno costosi e sicuramente meno trattati di quelli forzati a crescere in una stagione che non è la loro.
Le piante coltivate in serra fuori stagione, infatti, subiscono svariati trattamenti con prodotti chimici che ne stimolano la crescita e che le proteggono dall’attacco dei parassiti e dalle malattie. Questi ortaggi sono più vulnerabili, delicati, proprio perché resi deboli dalla stagione avversa. Quello che si ottiene è un prodotto insoddisfacente sia dal punto di vista del gusto sia da quello dell’apporto nutritivo: per sintetizzare vitamine, proteine, sali minerali e tutti gli altri nutrienti, ci vuole forza, tempo e l’aiuto del sole, non della chimica. Tutto ciò, inoltre, ha un grande impatto ambientale: per riscaldare le serre si impiegano enormi quantità di energia (con le relativi emissioni inquinanti in atmosfera) così come per produrre i fertilizzanti e agli antiparassitari chimici.
Per questo motivo abbiamo voluto riassumere mese per mese "spesa del mese" l’elenco della frutta e della verdura di stagione, focalizzando di volta in volta l’attenzione sull’ortaggio più rappresentativo del mese. Per avere sempre ben presente cosa offre l’orto in un dato momento e cosa mettere in tavola in totale sicurezza.
Non sono solo i vegetali ad avere una stagione ottimale di crescita e di raccolta. Forse qualcuno sarà sorpreso di sapere che anche il pesce segue le stagioni. Se vogliamo che quello nel nostro piatto sia fresco e non a rischio di estinzione, dobbiamo preferire il pesce azzurro dei nostri mari assicurandoci che non sia stato pescato nel periodo di riproduzione delle specie (la legge non lo vieta) o con tecniche di pesca deleterie per la salute del mare. Uno strumento utile per capirne di più è l’etichetta (obbligatoria), dove è possibile individuare il codice di provenienza della Fao: 37 Mar Mediterraneo, 21 Atlantico Nord Occidentale, 27 Atlantico Nord Orientale, 51 e 57 Oceano Indiano.
I vegetali coltivati e raccolti nella giusta stagione di crescita possono vantare diverse ragioni dalla loro. Sono più saporiti, più sani, più ricchi di nutrienti, meno costosi e sicuramente meno trattati di quelli forzati a crescere in una stagione che non è la loro.
Le piante coltivate in serra fuori stagione, infatti, subiscono svariati trattamenti con prodotti chimici che ne stimolano la crescita e che le proteggono dall’attacco dei parassiti e dalle malattie. Questi ortaggi sono più vulnerabili, delicati, proprio perché resi deboli dalla stagione avversa. Quello che si ottiene è un prodotto insoddisfacente sia dal punto di vista del gusto sia da quello dell’apporto nutritivo: per sintetizzare vitamine, proteine, sali minerali e tutti gli altri nutrienti, ci vuole forza, tempo e l’aiuto del sole, non della chimica. Tutto ciò, inoltre, ha un grande impatto ambientale: per riscaldare le serre si impiegano enormi quantità di energia (con le relativi emissioni inquinanti in atmosfera) così come per produrre i fertilizzanti e agli antiparassitari chimici.
Per questo motivo abbiamo voluto riassumere mese per mese "spesa del mese" l’elenco della frutta e della verdura di stagione, focalizzando di volta in volta l’attenzione sull’ortaggio più rappresentativo del mese. Per avere sempre ben presente cosa offre l’orto in un dato momento e cosa mettere in tavola in totale sicurezza.
Non sono solo i vegetali ad avere una stagione ottimale di crescita e di raccolta. Forse qualcuno sarà sorpreso di sapere che anche il pesce segue le stagioni. Se vogliamo che quello nel nostro piatto sia fresco e non a rischio di estinzione, dobbiamo preferire il pesce azzurro dei nostri mari assicurandoci che non sia stato pescato nel periodo di riproduzione delle specie (la legge non lo vieta) o con tecniche di pesca deleterie per la salute del mare. Uno strumento utile per capirne di più è l’etichetta (obbligatoria), dove è possibile individuare il codice di provenienza della Fao: 37 Mar Mediterraneo, 21 Atlantico Nord Occidentale, 27 Atlantico Nord Orientale, 51 e 57 Oceano Indiano.