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CULTURA ALIMENTARE
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Il Miele
Delizia per gli occhi e per il palato, il miele contiene sostanze di alto valore biologico, che stimolano l’organismo e lo riequilibrano.
Per produrlo, le api bottinano il nettare dei fiori, lo stivano, lo miscelano a enzimi e lo trasportano fino all’alveare, dove il passaggio di ape in ape lo arricchisce di nuovi enzimi. Una volta pronto viene immagazzinato nelle cellette del favo e sigillato con un opercolo di cera. Il miele viene estratto dai favi quando i telaini ne sono carichi, filtrato e deposto nei maturatori. L’estrazione avviene quando cera e propoli affiorano in superficie.
A differenza dello zucchero, formato da solo saccarosio, il miele contiene fruttosio, glucosio, maltosio, acidi organici, vitamine (in particolare quelle del gruppo B, insieme a vitamina C), oligoelementi, enzimi, fitostimoline ormonali, sostanze aromatiche e invisibili granuli di polline caratteristici della pianta sulla quale si è posata l'ape, che determinano i differenti sapori e le diverse proprietà. Questa ricchezza di sostanze vitali ne fa un energetico di ottimo livello, immediatamente assorbibile. Se il prodotto è di qualità, le virtù terapeutiche non mancano: il miele è antianemico, antimicrobico, disinfettante intestinale, riequilibratore generale dell’organismo, antinfettivo, antiacido per lo stomaco, antibiotiche e toniche. Combatte la febbre, è sedativo, regolatore del tono psichico e del funzionamento degli organi sessuali femminili, calmante per la tosse, rilassante. Aiuta il fegato a neutralizzare l’alcol, gli additivi chimici e la nicotina. Secondo alcuni studi scientifici previene le carie.
Purtroppo la qualità superiore del miele non è chiaramente identificabile in etichetta: per acquistare un buon prodotto meglio accertarsi che l’origine sia italiana, in quanto il miele estero può facilmente contenere residui di antibiotici, vietati in Italia. Per mettersi al riparo dall’eventuale presenza di sostanze chimiche, occorre essere sicuri che il miele sia stato prodotto in modo naturale. Il buon miele è quello che non è stato sottoposto a trattamenti termici di conservazione: quando è cristallizzato non ne ha subiti. Se non sono stati pastorizzati, infatti, tutti i mieli tendono a solidificarsi, anche se in tempi diversi: i mieli ricchi di fruttosio come l’acacia o il castagno rimangono liquidi sempre, mentre quelli ricchi di glucosio come il tiglio, il corbezzolo, il tarassaco, il rododendro cristallizzano velocemente. La pastorizzazione avviene riscaldando il miele a temperature elevate (circa 75°C). Il fine di tale processo è unicamente commerciale, in quanto serve ad ottenere un miele che resti liquido il più a lungo possibile e dal sapore sempre uguale. Ma questo trattamento è peggiorativo della qualità, sia organolettica che nutritiva.
Ogni tipo di miele ha le sue specificità terapeutiche, che dipendono anche dalle proprietà curative della pianta da cui l’ape ha prelevato il polline. Tali virtù si sommano infatti a quelle generali del miele, e lo rendono ancora più “mirato” nei confronti delle diverse malattie.
Acacia: efficace lassativo. Funziona bene contro le irritazioni della gola. Profumo tenue floreale. Gusto delicato. Da abbinare ai formaggi erborinati
Castagno: favorisce la circolazione sanguigna. Profumo intenso, floreale, balsamico. Gusto forte con retrogusto amaro. Da abbinare ai formaggi saporiti.
Melata: il migliore dal punto di vista nutritivo. Si ottiene a partire dalla secrezione emessa dalle piante sotto attacco dei parassiti. Si tratta di linfa già elaborata, ricchissima di sali minerali e povera di sodio. Utile per potenziare la memoria e per rinforzare i capillari. Sapore meno dolce degli altri mieli, ricorda il malto. Si usa come miele da tavola.
Millefiori: ricostituente ed energetico, antinfiammatorio per la gola. Adatto negli stati di sovraffaticamento, immunodepressione, stanchezza, inappetenza. Gusto delicato. Ottimo sulla frutta.
Per produrlo, le api bottinano il nettare dei fiori, lo stivano, lo miscelano a enzimi e lo trasportano fino all’alveare, dove il passaggio di ape in ape lo arricchisce di nuovi enzimi. Una volta pronto viene immagazzinato nelle cellette del favo e sigillato con un opercolo di cera. Il miele viene estratto dai favi quando i telaini ne sono carichi, filtrato e deposto nei maturatori. L’estrazione avviene quando cera e propoli affiorano in superficie.
A differenza dello zucchero, formato da solo saccarosio, il miele contiene fruttosio, glucosio, maltosio, acidi organici, vitamine (in particolare quelle del gruppo B, insieme a vitamina C), oligoelementi, enzimi, fitostimoline ormonali, sostanze aromatiche e invisibili granuli di polline caratteristici della pianta sulla quale si è posata l'ape, che determinano i differenti sapori e le diverse proprietà. Questa ricchezza di sostanze vitali ne fa un energetico di ottimo livello, immediatamente assorbibile. Se il prodotto è di qualità, le virtù terapeutiche non mancano: il miele è antianemico, antimicrobico, disinfettante intestinale, riequilibratore generale dell’organismo, antinfettivo, antiacido per lo stomaco, antibiotiche e toniche. Combatte la febbre, è sedativo, regolatore del tono psichico e del funzionamento degli organi sessuali femminili, calmante per la tosse, rilassante. Aiuta il fegato a neutralizzare l’alcol, gli additivi chimici e la nicotina. Secondo alcuni studi scientifici previene le carie.
Purtroppo la qualità superiore del miele non è chiaramente identificabile in etichetta: per acquistare un buon prodotto meglio accertarsi che l’origine sia italiana, in quanto il miele estero può facilmente contenere residui di antibiotici, vietati in Italia. Per mettersi al riparo dall’eventuale presenza di sostanze chimiche, occorre essere sicuri che il miele sia stato prodotto in modo naturale. Il buon miele è quello che non è stato sottoposto a trattamenti termici di conservazione: quando è cristallizzato non ne ha subiti. Se non sono stati pastorizzati, infatti, tutti i mieli tendono a solidificarsi, anche se in tempi diversi: i mieli ricchi di fruttosio come l’acacia o il castagno rimangono liquidi sempre, mentre quelli ricchi di glucosio come il tiglio, il corbezzolo, il tarassaco, il rododendro cristallizzano velocemente. La pastorizzazione avviene riscaldando il miele a temperature elevate (circa 75°C). Il fine di tale processo è unicamente commerciale, in quanto serve ad ottenere un miele che resti liquido il più a lungo possibile e dal sapore sempre uguale. Ma questo trattamento è peggiorativo della qualità, sia organolettica che nutritiva.
Ogni tipo di miele ha le sue specificità terapeutiche, che dipendono anche dalle proprietà curative della pianta da cui l’ape ha prelevato il polline. Tali virtù si sommano infatti a quelle generali del miele, e lo rendono ancora più “mirato” nei confronti delle diverse malattie.
Acacia: efficace lassativo. Funziona bene contro le irritazioni della gola. Profumo tenue floreale. Gusto delicato. Da abbinare ai formaggi erborinati
Castagno: favorisce la circolazione sanguigna. Profumo intenso, floreale, balsamico. Gusto forte con retrogusto amaro. Da abbinare ai formaggi saporiti.
Melata: il migliore dal punto di vista nutritivo. Si ottiene a partire dalla secrezione emessa dalle piante sotto attacco dei parassiti. Si tratta di linfa già elaborata, ricchissima di sali minerali e povera di sodio. Utile per potenziare la memoria e per rinforzare i capillari. Sapore meno dolce degli altri mieli, ricorda il malto. Si usa come miele da tavola.
Millefiori: ricostituente ed energetico, antinfiammatorio per la gola. Adatto negli stati di sovraffaticamento, immunodepressione, stanchezza, inappetenza. Gusto delicato. Ottimo sulla frutta.