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SPESA DEL MESE
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Giugno
Verdura: asparagi, bietola, cetriolo, erbe di campo, fagiolini, fiori di zucca, lattuga, tutte le insalatine da taglio, patate novelle, piselli, pomodoro, ravanello, rucola, sedano, spinaci, zucchina.
Frutta: amarena, fragola, mora di gelso, nespola del giappone, pesca noce, prugna, lampone, uva spina.
Frutta: amarena, fragola, mora di gelso, nespola del giappone, pesca noce, prugna, lampone, uva spina.
Lattuga e lattughino
Hanno foglie verde brillante e un sapore dolce e rinfrescante. Stimolano l’appetito, si prestano a tanti abbinamenti gastronomici e sono perfetti a inizio pasto. Scopriamo le virtù di lattuga e lattughino.
Il liquido bianco (lactucarium) che fuoriesce quando viene tagliato il gambo di queste insalate ha dato origine al nome delle lattughe. I Greci e i Romani le conoscevano bene e le apprezzavano molto in cucina.
Il loro sapore dolce e delicato, un po’ acquoso, ben si sposa con gli ortaggi saporiti come le cipolle, i rapanelli, i pomodori maturi, i cetrioli, la rucola e con le erbe aromatiche come la menta, il prezzemolo e il basilico.
Per la presenza di fibre e di antiossidanti è buona norma aprire i pasti con una ciotola di lattuga o lattughino: rallentano l'assorbimento degli zuccheri e favoriscono la digestione apportando sostanze protettive preziose.
Come per gli altri ortaggi è opportuno mangiare le lattughe quando sono di stagione: l’esposizione ai raggi solari e la coltivazione in pieno campo le protegge dalla formazione dei nitrati, sostanze potenzialmente pericolose per la salute facilmente accumulabili proprio negli ortaggi verdi. In generale si può dire che le verdure estive contengano meno nitrati di quelle invernali e che gli ortaggi raccolti dopo il tramonto ne siano meno interessati rispetto a quelli raccolti la mattina.
Proprietà
Ricche di acqua, vitamine A, C ed E, acido folico, minerali come il potassio ed elementi minerali come iodio, nichelio, cobalto, manganese, rame, le lattughe sono fonte di luteina, un carotenoide antiossidante che l’organismo non produce da sé e che quindi va assunto con l’alimentazione. Secondo uno studio del Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Napoli la luteina riveste un ruolo protettivo importante per gli occhi e depositandosi nella pelle incrementa anche l’idratazione e l’elasticità della stessa. La luteina svolge effetti fotoprotettivi e idratanti, neutralizzando qualsiasi tipo di radicale libero dentro e fuori la cellula. Tale attività è svolta sia a livello della macula lutea degli occhi sia a livello dell’epidermide. La quantità giornaliera ottimale di luteina da assumere dovrebbe essere di almeno 10 mg. corrispondente a 4-5 porzione di verdura a foglia verde al giorno. Mediamente, invece, gli italiani ne ingeriscono 4 mg al giorno.
La lattuga è digestiva, fluidificante, biliare, antiputrefattiva, lassativa e antispastica. Ha effetti sedativi e, mangiata la sera, concilia il sonno. Grazie all’alta percentuale di acqua è rinfrescante, emolliente e depurativa.
Al momento dell'acquisto assicuriamoci che le foglie siano integre e di colore vivace, lucide, con una minima quantità di foglie ingiallite, avvizzite o con i bordi anneriti. Per la conservazione in casa, evitare le buste di plastica e sistemare l’insalata in un sacchetto di carta nel cassetto per la verdura, possibilmente lontano dalla frutta che produce etilene, come le mele, per evitare che marcisca. Per sottrarsi alla perdita di vitamine, meglio lavare le lattughe al momento dell’uso e spezzettarle solo dopo il lavaggio, appena prima di mettere in tavola.
Hanno foglie verde brillante e un sapore dolce e rinfrescante. Stimolano l’appetito, si prestano a tanti abbinamenti gastronomici e sono perfetti a inizio pasto. Scopriamo le virtù di lattuga e lattughino.
Il liquido bianco (lactucarium) che fuoriesce quando viene tagliato il gambo di queste insalate ha dato origine al nome delle lattughe. I Greci e i Romani le conoscevano bene e le apprezzavano molto in cucina.
Il loro sapore dolce e delicato, un po’ acquoso, ben si sposa con gli ortaggi saporiti come le cipolle, i rapanelli, i pomodori maturi, i cetrioli, la rucola e con le erbe aromatiche come la menta, il prezzemolo e il basilico.
Per la presenza di fibre e di antiossidanti è buona norma aprire i pasti con una ciotola di lattuga o lattughino: rallentano l'assorbimento degli zuccheri e favoriscono la digestione apportando sostanze protettive preziose.
Come per gli altri ortaggi è opportuno mangiare le lattughe quando sono di stagione: l’esposizione ai raggi solari e la coltivazione in pieno campo le protegge dalla formazione dei nitrati, sostanze potenzialmente pericolose per la salute facilmente accumulabili proprio negli ortaggi verdi. In generale si può dire che le verdure estive contengano meno nitrati di quelle invernali e che gli ortaggi raccolti dopo il tramonto ne siano meno interessati rispetto a quelli raccolti la mattina.
Proprietà
Ricche di acqua, vitamine A, C ed E, acido folico, minerali come il potassio ed elementi minerali come iodio, nichelio, cobalto, manganese, rame, le lattughe sono fonte di luteina, un carotenoide antiossidante che l’organismo non produce da sé e che quindi va assunto con l’alimentazione. Secondo uno studio del Dipartimento di Dermatologia dell’Università di Napoli la luteina riveste un ruolo protettivo importante per gli occhi e depositandosi nella pelle incrementa anche l’idratazione e l’elasticità della stessa. La luteina svolge effetti fotoprotettivi e idratanti, neutralizzando qualsiasi tipo di radicale libero dentro e fuori la cellula. Tale attività è svolta sia a livello della macula lutea degli occhi sia a livello dell’epidermide. La quantità giornaliera ottimale di luteina da assumere dovrebbe essere di almeno 10 mg. corrispondente a 4-5 porzione di verdura a foglia verde al giorno. Mediamente, invece, gli italiani ne ingeriscono 4 mg al giorno.
La lattuga è digestiva, fluidificante, biliare, antiputrefattiva, lassativa e antispastica. Ha effetti sedativi e, mangiata la sera, concilia il sonno. Grazie all’alta percentuale di acqua è rinfrescante, emolliente e depurativa.
Al momento dell'acquisto assicuriamoci che le foglie siano integre e di colore vivace, lucide, con una minima quantità di foglie ingiallite, avvizzite o con i bordi anneriti. Per la conservazione in casa, evitare le buste di plastica e sistemare l’insalata in un sacchetto di carta nel cassetto per la verdura, possibilmente lontano dalla frutta che produce etilene, come le mele, per evitare che marcisca. Per sottrarsi alla perdita di vitamine, meglio lavare le lattughe al momento dell’uso e spezzettarle solo dopo il lavaggio, appena prima di mettere in tavola.
Gelso
I gelsi, un tempo molto diffusi per l’allevamento dei bachi da seta, offrono frutti dal sapore delizioso, soprattutto nella varietà nera. Riscopriamoli e gustiamone l’antico sapore.
Nel Medioevo, grazie ai contatti con le civiltà orientali, la lavorazione della seta si diffuse anche in Italia. Da Palermo, Lucca e Venezia, questa attività si sviluppò anche in Lombardia su impulso di Filippo Maria Visconti; nel 1471 Galeazzo Maria Sforza impose la piantagione dei gelsi per la bachicoltura, con l’obiettivo di ridurre l’importazione di materia prima per la produzione. Ludovico Sforza diffuse poi la coltura del gelso nell’alto Lario con tale perseveranza da fargli attribuire il soprannome di Ludovico il Moro. Negli anni a venire si scoprì che la Brianza e la zona di Como erano particolarmente vocate sia alla coltivazione del gelso che alla lavorazione della seta, grazie all’abbondanza di corsi d’acqua utilizzati per azionare le macchine dei setifici.
Oltre ad avere foglie molto gradite dai bachi da seta, i gelsi producono piccoli frutti gustosi e ricchi di principi attivi, che si chiamano more, proprio come quelle di rovo. Ne esistono di due tipi: le more di Morus alba (gelso bianco), tonde, piccole e con un colore che va dal bianco al nero e quelle di Morus nigra, dalla forma oblunga, più grosse e di colore nero. La mora nera è più gradevole e saporita di quella bianca, inoltre è ricca di pectine, leggermente lassativa, contiene vitamina C e vitamina A, calcio, fosforo, tannino e ciannino (un intenso colorante naturale).
La mora di gelso, costituita per l’85% da acqua, è utilizzata nella medicina orientale come tonico e sedativo del sistema nervoso centrale. In medicina naturale la mora nera è utile per curare il mal di denti, la stitichezza, gli eczemi e la tosse. Sottoforma di sciroppo è un buon rimedio contro le infiammazioni della gola. Secondo la tradizione popolare combattono la debolezza e sono antianemiche. Utili in caso di incontinenza urinaria e per chi soffre di vertigini.
I frutti del gelso sono ottimi consumati freschi, inseriti nelle macedonie per esaltarne il gusto e per dare colore, ma dato che hanno una maturazione rapida, il modo migliore di approfittarne è quello di realizzare confetture, gelatine, sorbetti, dolci, sciroppi o una particolare grappa molto alcolica.
I gelsi, un tempo molto diffusi per l’allevamento dei bachi da seta, offrono frutti dal sapore delizioso, soprattutto nella varietà nera. Riscopriamoli e gustiamone l’antico sapore.
Nel Medioevo, grazie ai contatti con le civiltà orientali, la lavorazione della seta si diffuse anche in Italia. Da Palermo, Lucca e Venezia, questa attività si sviluppò anche in Lombardia su impulso di Filippo Maria Visconti; nel 1471 Galeazzo Maria Sforza impose la piantagione dei gelsi per la bachicoltura, con l’obiettivo di ridurre l’importazione di materia prima per la produzione. Ludovico Sforza diffuse poi la coltura del gelso nell’alto Lario con tale perseveranza da fargli attribuire il soprannome di Ludovico il Moro. Negli anni a venire si scoprì che la Brianza e la zona di Como erano particolarmente vocate sia alla coltivazione del gelso che alla lavorazione della seta, grazie all’abbondanza di corsi d’acqua utilizzati per azionare le macchine dei setifici.
Oltre ad avere foglie molto gradite dai bachi da seta, i gelsi producono piccoli frutti gustosi e ricchi di principi attivi, che si chiamano more, proprio come quelle di rovo. Ne esistono di due tipi: le more di Morus alba (gelso bianco), tonde, piccole e con un colore che va dal bianco al nero e quelle di Morus nigra, dalla forma oblunga, più grosse e di colore nero. La mora nera è più gradevole e saporita di quella bianca, inoltre è ricca di pectine, leggermente lassativa, contiene vitamina C e vitamina A, calcio, fosforo, tannino e ciannino (un intenso colorante naturale).
La mora di gelso, costituita per l’85% da acqua, è utilizzata nella medicina orientale come tonico e sedativo del sistema nervoso centrale. In medicina naturale la mora nera è utile per curare il mal di denti, la stitichezza, gli eczemi e la tosse. Sottoforma di sciroppo è un buon rimedio contro le infiammazioni della gola. Secondo la tradizione popolare combattono la debolezza e sono antianemiche. Utili in caso di incontinenza urinaria e per chi soffre di vertigini.
I frutti del gelso sono ottimi consumati freschi, inseriti nelle macedonie per esaltarne il gusto e per dare colore, ma dato che hanno una maturazione rapida, il modo migliore di approfittarne è quello di realizzare confetture, gelatine, sorbetti, dolci, sciroppi o una particolare grappa molto alcolica.