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SPESA DEL MESE
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Novembre
Verdura: bietola, broccoletti, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo nero, cicoria, cipolla, coste, erbette, fagioli, funghi, indivia, lattuga, patate, porro, radicchio, rafano, rapa, ravanello, rucola, scorzonera, sedano, sedano rapa, spinaci, scalogno, topinambur, valerianella, zucca.
Frutta: alchechengi, banana, carruba, caco, castagna, mela, melagrana, noci, pere, sorbe, corbezzoli, susine, uva, kiwi, mandaranci, arance.
Frutta: alchechengi, banana, carruba, caco, castagna, mela, melagrana, noci, pere, sorbe, corbezzoli, susine, uva, kiwi, mandaranci, arance.
Cavolo nero
Le sue foglie “a penna” sono bollose e di un verde scurissimo, quasi bluastro. Il cavolo nero è una riserva di principi attivi depurativi e stimolanti per il sistema immunitario. Una varietà tipicamente invernale da non perdere.
Sfruttiamo le virtù del cavolo nero in vista dell’inverno: l’ortaggio, è una miniera di sostanze antiossidanti, vitamine e minerali. Basta aggiungerne un paio di foglie alla minestra per approfittare delle sue virtù. Il suo sapore, rispetto a quello degli altri cavoli, è più intenso, con una leggera acidità e amarezza, ma ciò non gli impedisce di essere consumato a crudo, in piccole quantità, nelle insalate di stagione. Per conservarne le proprietà occorre cuocerlo per 15 minuti al massimo, meglio se a vapore. La qualità di cavolo nero migliore è quella raccolta appena dopo le prime gelate, ovvero quando le foglie, bollose e spesse, risultano particolarmente tenere. Al momento dell’acquisto, il cavolo nero deve apparire fresco di taglio, con le foglie intensamente colorate e turgide al tatto. È bene consumarlo il prima possibile, ma se si pensa di conservarlo in frigorifero è consigliato avvolgere le foglie in un panno umido, per massimo 3-4 giorni.
In primavera si trovano in commercio i germogli di cavolo nero, che hanno foglioline piccole e tenere, da mangiare appena scottati o crudi in insalata.
Le sue foglie “a penna” sono bollose e di un verde scurissimo, quasi bluastro. Il cavolo nero è una riserva di principi attivi depurativi e stimolanti per il sistema immunitario. Una varietà tipicamente invernale da non perdere.
Sfruttiamo le virtù del cavolo nero in vista dell’inverno: l’ortaggio, è una miniera di sostanze antiossidanti, vitamine e minerali. Basta aggiungerne un paio di foglie alla minestra per approfittare delle sue virtù. Il suo sapore, rispetto a quello degli altri cavoli, è più intenso, con una leggera acidità e amarezza, ma ciò non gli impedisce di essere consumato a crudo, in piccole quantità, nelle insalate di stagione. Per conservarne le proprietà occorre cuocerlo per 15 minuti al massimo, meglio se a vapore. La qualità di cavolo nero migliore è quella raccolta appena dopo le prime gelate, ovvero quando le foglie, bollose e spesse, risultano particolarmente tenere. Al momento dell’acquisto, il cavolo nero deve apparire fresco di taglio, con le foglie intensamente colorate e turgide al tatto. È bene consumarlo il prima possibile, ma se si pensa di conservarlo in frigorifero è consigliato avvolgere le foglie in un panno umido, per massimo 3-4 giorni.
In primavera si trovano in commercio i germogli di cavolo nero, che hanno foglioline piccole e tenere, da mangiare appena scottati o crudi in insalata.
Cavolo
Per crescere, i cavoli, le verze, i cavolfiori e i broccoli richiedono che il clima sia rigido: è così che riescono a sintetizzare tutti i principi attivi che li rendono benefici e il loro particolare gusto, perfetto per i piatti riscaldanti di stagione.
Con i morsi del gelo i cavoli diventano più saporiti: i loro acidi si trasformano in zuccheri, le foglie diventano tenere, il sapore più dolce. Stufati sono ottimi, ma cotti a vapore oppure crudi, tagliati sottili e conditi con olio, sale e limone, sono più digeribili.
Tutti gli ortaggi della famiglia dei cavoli possiedono inaspettate virtù curative.
Sono alimenti antitumorali per eccellenza: gli indoli, i ditioltioni, la vitamina E, la C, la clorofilla, i flavonoidi e gli acidi fenolici contenuti lavorano in sinergia costruendo una barriera contro il cancro. Ma i cavoli curano anche la cirrosi, impediscono l’assorbimento delle sostanze tossiche e radioattive, rafforzano i vasi capillari, agiscono nell’organismo come antibiotici, antianemici, disintossicanti e anti-aging.
La protezione anticancro è già attiva con il consumo di una porzione “normale”: merito del sulforafano, che uccide gli helicobacter pylori, causa di ulcere e di malattie neoplastiche spesso fatali. "I livelli testati che abbiamo riscontrato sono tali che possono essere raggiunti mangiando normalmente broccoli e cavolfiori. E' un livello ragionevole che pensiamo possa giungere fino allo stomaco" dice Jed W. Fahey della Johns Hopkins University School of Medicine.
"Mi sento perfettamente a mio agio suggerendo di mangiare regolarmente specificamente crucifere, specialmente broccoli", ha precisato Fahey.
Il cavolo cappuccio, soprattutto nel nord Europa, viene sminuzzato finemente e riposto, a strati, in una terrina con sale e spezie, per fermentare. In questo modo sviluppa un gusto agro, tipico dei cosiddetti “crauti”. Tale lavorazione consente agli enzimi e alla vitamina C del cavolo di rimanere inalterati, mentre l’acido lattico che si produce durante la fermentazione agisce “pulendo” il tratto digestivo e ristabilendo l’equilibrio dell’intestino.
Per crescere, i cavoli, le verze, i cavolfiori e i broccoli richiedono che il clima sia rigido: è così che riescono a sintetizzare tutti i principi attivi che li rendono benefici e il loro particolare gusto, perfetto per i piatti riscaldanti di stagione.
Con i morsi del gelo i cavoli diventano più saporiti: i loro acidi si trasformano in zuccheri, le foglie diventano tenere, il sapore più dolce. Stufati sono ottimi, ma cotti a vapore oppure crudi, tagliati sottili e conditi con olio, sale e limone, sono più digeribili.
Tutti gli ortaggi della famiglia dei cavoli possiedono inaspettate virtù curative.
Sono alimenti antitumorali per eccellenza: gli indoli, i ditioltioni, la vitamina E, la C, la clorofilla, i flavonoidi e gli acidi fenolici contenuti lavorano in sinergia costruendo una barriera contro il cancro. Ma i cavoli curano anche la cirrosi, impediscono l’assorbimento delle sostanze tossiche e radioattive, rafforzano i vasi capillari, agiscono nell’organismo come antibiotici, antianemici, disintossicanti e anti-aging.
La protezione anticancro è già attiva con il consumo di una porzione “normale”: merito del sulforafano, che uccide gli helicobacter pylori, causa di ulcere e di malattie neoplastiche spesso fatali. "I livelli testati che abbiamo riscontrato sono tali che possono essere raggiunti mangiando normalmente broccoli e cavolfiori. E' un livello ragionevole che pensiamo possa giungere fino allo stomaco" dice Jed W. Fahey della Johns Hopkins University School of Medicine.
"Mi sento perfettamente a mio agio suggerendo di mangiare regolarmente specificamente crucifere, specialmente broccoli", ha precisato Fahey.
Il cavolo cappuccio, soprattutto nel nord Europa, viene sminuzzato finemente e riposto, a strati, in una terrina con sale e spezie, per fermentare. In questo modo sviluppa un gusto agro, tipico dei cosiddetti “crauti”. Tale lavorazione consente agli enzimi e alla vitamina C del cavolo di rimanere inalterati, mentre l’acido lattico che si produce durante la fermentazione agisce “pulendo” il tratto digestivo e ristabilendo l’equilibrio dell’intestino.
Spinacio
Depurativi e ricchi di elementi vitali, gli spinaci sono un’ottima fonte di antiossidanti e fibre, più che di ferro. Parola di scienziati.
Com’è noto (anche grazie al contributo di un famoso personaggio dei cartoni animati), gli spinaci forniscono ferro. Fra tutti i vegetali, sono quelli che ne contengono la quantità maggiore, ma si tratta di un tipo poco assimilabile dall'organismo, poco biodisponibile. Per questo motivo, gli spinaci, dovrebbero essere apprezzati soprattutto per l’elevato contenuto di clorofilla e carotenoidi più che per quello di ferro, che gli conferiscono qualità antiossidanti utili a prevenire numerose malattie.
Attraverso una nuova tecnologia, che consiste nel passare una purea dell'alimento che si vuole testare attraverso alcuni filtri-schermo, il National Institute of Standards and Technology (NIST) americano ha analizzato i nutrienti della verdura preferita da Braccio di Ferro, misurando e certificando un buon contenuto di fibre e un’abbondanza di antiossidanti, in particolare di beta-carotene e luteina: il primo si converte in vitamina A nel corpo ed è importante per il buon mantenimento della vista, della pelle e dei capelli; la seconda è un pigmento che si trova nella retina, e aiuta a contrastare malattie degenerative della vista.
Gli spinaci contengono anche vitamina A, C, vitamine del gruppo B e, in misura minore, vitamina E, K, H e P, numerosi sali minerali, ma anche molto acido ossalico, una sostanza che interferisce con l'assorbimento del calcio: è utile che i forti consumatori di spinaci integrino la dieta con cibi ricchi di calcio. Sono mineralizzanti, antianemici, tonici del cuore, depurativi.
Al momento dell'acquisto meglio scegliere ortaggi con foglie di colore verde intenso, turgide e con i gambi forti. Si conservano in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma è sicuramente meglio consumarli subito per non perdere vitamine preziose. Le foglie più tenere sono ottime crude in insalata, ma è bene ricordare che il betacarotene è meglio assimilabile dopo una cottura leggera.
Depurativi e ricchi di elementi vitali, gli spinaci sono un’ottima fonte di antiossidanti e fibre, più che di ferro. Parola di scienziati.
Com’è noto (anche grazie al contributo di un famoso personaggio dei cartoni animati), gli spinaci forniscono ferro. Fra tutti i vegetali, sono quelli che ne contengono la quantità maggiore, ma si tratta di un tipo poco assimilabile dall'organismo, poco biodisponibile. Per questo motivo, gli spinaci, dovrebbero essere apprezzati soprattutto per l’elevato contenuto di clorofilla e carotenoidi più che per quello di ferro, che gli conferiscono qualità antiossidanti utili a prevenire numerose malattie.
Attraverso una nuova tecnologia, che consiste nel passare una purea dell'alimento che si vuole testare attraverso alcuni filtri-schermo, il National Institute of Standards and Technology (NIST) americano ha analizzato i nutrienti della verdura preferita da Braccio di Ferro, misurando e certificando un buon contenuto di fibre e un’abbondanza di antiossidanti, in particolare di beta-carotene e luteina: il primo si converte in vitamina A nel corpo ed è importante per il buon mantenimento della vista, della pelle e dei capelli; la seconda è un pigmento che si trova nella retina, e aiuta a contrastare malattie degenerative della vista.
Gli spinaci contengono anche vitamina A, C, vitamine del gruppo B e, in misura minore, vitamina E, K, H e P, numerosi sali minerali, ma anche molto acido ossalico, una sostanza che interferisce con l'assorbimento del calcio: è utile che i forti consumatori di spinaci integrino la dieta con cibi ricchi di calcio. Sono mineralizzanti, antianemici, tonici del cuore, depurativi.
Al momento dell'acquisto meglio scegliere ortaggi con foglie di colore verde intenso, turgide e con i gambi forti. Si conservano in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma è sicuramente meglio consumarli subito per non perdere vitamine preziose. Le foglie più tenere sono ottime crude in insalata, ma è bene ricordare che il betacarotene è meglio assimilabile dopo una cottura leggera.